sabato 8 dicembre 2012



Saldo IMU 2012 - VERSAMENTO entro il 17.12.2012

L’Imposta Municipale propria (IMU) è stata istituita dagli artt. 8 e 9 del DLgs. 14.3.2011 n. 23, emanato in at­tuazione della L. 5.5.2009 n. 42.
Nonostante la sua decorrenza fosse prevista originariamente per l’anno 2014, l’art. 13 co. 1 del DL 6.12.2011 n. 201 ne ha anticipato l’introduzione “in via sperimentale”, a decorrere dal 2012 ed a valere per il triennio 2012-2014.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il comunicato 28.11.2012 n. 173, ha confermato che rimane fermo al 17.12.2012 il termine per il versamento del saldo IMU.

Presupposto dell’imposta

Presupposto dell’IMU è il possesso di qualunque immobile, ivi comprese l’abitazione principale e le relative per­tinenze ed i fabbricati rurali (sia ad uso abitativo che strumentali all’esercizio dell’attività agricola) che sono direttamente soggetti all’IMU, in modo autonomo rispet­to ai terreni agricoli facenti parte del fondo rusti­co.
A rilevare è quindi il possesso di immobili riconducibili alle seguenti tre tipologie:
·       fabbricati;
·       aree fabbricabili;
·       terreni agricoli.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha precisato che:
·       sono assoggettati alla nuova imposta tutti i suddetti immobili, a prescindere dall’uso cui sono destinati ed indipendentemente dalla loro classificazione catastale;
·       sono compresi, quindi, anche gli immobili strumentali e quelli alla cui produzione o scambio è diretta l’at­ti­vità d’impresa.

Soggetti passivi

I soggetti passivi dell’IMU sono:
·       il proprietario dell’immobile;
·       il titolare del diritto reale di godimento su una cosa altrui:
-        usufrutto;
-        uso;
-        abitazione;
-        enfiteusi;
-        superficie;
·       il locatario (utilizzatore) per gli immobili detenuti in leasing;
·       il concessionario di aree demaniali in regime di concessione;
·       il coniuge assegnatario della ex casa coniugale disposta a seguito di provvedimento di separazione le­ga­le, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matri­monio, anche se non titolare, neppure pro quota, di diritti di proprietà.

Contitolarità del diritto reale

Quando più soggetti sono contitolari del diritto reale posto a fondamento del pos­sesso dell’im­mobile (es. com­proprietà o cousufrutto dello stesso immobile), ogni contitolare è soggetto passivo limitatamente alla pro­pria quota. Lo stesso principio opera quando, su quote distinte del medesimo immobile, gra­vano diversi diritti reali (es. usufrutto del soggetto A sul 50% dell’immobile; piena proprietà del soggetto B sull’altro 50%).

Esenzioni

Talune tipologie di immobili, in ragione delle loro caratteristiche oggettive, sono esentate dal paga­mento dell’IMU. In particolare, sono esenti dall’IMU:
·       gli immobili posseduti dallo Stato, nonché gli immobili posseduti, nel pro­prio territorio, dalle Regioni, dalle Pro­­vin­ce, dai Comuni, dalle comunità mon­tane, dai consorzi fra detti enti, ove non soppressi, e dagli enti del ser­vi­zio sa­ni­ta­rio nazionale, destinati esclu­si­vamente ai compi­ti istituzionali;
·       i fabbricati classificati o classificabili nel­le cate­gorie catastali da E/1 a E/9;
·       i fabbricati destinati ad usi culturali ex art. 5-bis del DPR 601/73 (es. musei, biblioteche, archi­vi, par­chi e giar­­di­ni aperti al pubblico, ecc.);
·       i fabbricati destinati esclusivamente al­l’eser­­­cizio del culto, purché com­pati­bile con le disposizioni degli artt. 8 e 19 della Costituzione, e le loro pertinen­ze;
·       i fabbricati di proprietà della Santa Sede, indi­ca­ti negli artt. 13, 14, 15 e 16 del Trattato lateranense, so­t­to­scritto l’11.2.29 e reso ese­cu­ti­vo con L. 27.5.29 n. 810;
·       i fabbricati appartenenti agli Stati esteri e alle organizzazioni interna­zio­nali per i quali è prevista l’esen­zione dall’ILOR in base ad accordi interna­zio­na­li resi esecu­tivi in Italia;
·       i terreni agricoli ricadenti in aree mon­tane o di col­lina delimitate ai sensi dell’art. 15 della L. 27.12.77 n. 984;
·       gli immobili utilizzati dagli enti che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività com­merciali, destinati esclusivamen­te allo svolgimento con modalità non commer­ciali di attività assi­sten­zia­li, pre­videnziali, sanitarie, didattiche, ri­cet­tive, culturali, ricreative e sportive, nonché delle attività di re­li­gione o culto; in caso di attività “mista”, l’esenzione si applica solo alla frazione dell’unità immobiliare nella quale si svolge l’attività di natura non commerciale;
·       i fabbricati rurali ad uso strumentale (ricovero animali, protezione delle piante, magazzini, depositi, ecc.), ubi­cati nei Comuni classificati montani o parzialmente montani, sulla base dell’elenco predisposto dal­l’ISTAT; ai fini dell’esenzione, è stato chiarito che è sufficiente che il fabbricato rurale sia ubicato nel territorio del Comune ricompreso in tale elenco, indipendentemente dalla circostanza che il Comune sia parzialmente montano;
·       i terreni agricoli posseduti da colti­va­to­ri diretti o da imprenditori agricoli professionali (IAP) iscritti alla previdenza agricola, di valore complessivo non superiore a 6.000,00 euro;
·       i fabbricati, ubicati nelle zone colpite dal terremoto in Abruzzo del 6.4.2009, distrutti od oggetto di ordi­nan­ze sindacali di sgombero in quanto inagibili totalmente o parzialmente, fino alla definitiva ricostru­zio­ne e agi­bi­lità dei medesimi.

Determinazione della base imponibile

Come per l’ICI, anche ai fini dell’IMU le modalità di determinazione della base imponibile variano in funzione della tipologia di bene immobile interessata e, quindi, a seconda che si tratti di:
·       fabbricati;
·       aree fabbricabili;
·       terreni agricoli.

Aliquota “ordinaria”

L’aliquota IMU di base (“ordinaria”) è pari allo 0,76%.
I Comuni possono innalzare o ridurre l’aliquota di base fino a 0,3 punti percentuali, quindi entro:
·       un minimo dello 0,46%;
·       un massimo dell’1,06%.
Per talune tipologie di immobili, i Comuni hanno il potere di stabilire aliquote ri­dot­te rispetto a quella di base.
Nello specifico, è possibile ridurre l’aliquota IMU di base fino allo 0,4% in relazione ad una o più delle se­guen­ti tipologie im­mo­biliari:
·       immobili non produttivi di reddito fondiario a norma dell’art. 43 del TUIR; si tratta:
-        degli immobili (in prevalenza fabbricati) utilizzati esclusivamente per l’eser­cizio di arti o profes­sioni (es. studio professionale);
-        degli immobili (terreni e fabbricati) relativi ad imprese com­mer­ciali, siano essi immobili strumentali, merce o patrimoniali;
·       immobili posseduti da soggetti passivi IRES;
·       immobili locati o affittati.

I Comuni possono, inoltre, ridurre l’aliquota di base, pari allo 0,76%, fino ad un livello minimo pari alla sua me­tà (0,38%) per i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita.
Tale riduzione dell’aliquota di base:
·       non può superare i tre anni dall’ultimazione dei lavori;
·       compete fino a che i fabbricati, pur restando invenduti, siano destinati alla vendita e non vengano locati.

Aliquota ridotta per i fabbricati rurali ad uso strumentale

Per i fabbricati rurali ad uso strumentale all’attività agricola è prevista l’applicazione di un’aliquota ridotta del­lo 0,2%. I Comuni possono ridurre ulteriormente tale aliquota fino allo 0,1%.

Abitazione principale e relative pertinenze

In relazione all’abitazione principale e alle relative pertinenze, è prevista l’applicazione di:
·       un’aliquota IMU ridotta;
·       una detrazione dall’imposta lorda.

Per l’abitazione principale e le relative pertinenze è prevista l’applicazione di un’aliquota IMU ridotta allo 0,4%. I Comuni possono innalzare o ridurre tale aliquota fino a 0,2 punti percentuali, quindi entro:
·       un minimo dello 0,2%;
·       un massimo dello 0,6%.

Si ricorda che per fruire delle agevolazioni IMU previste per l’abitazione principale e le relative pertinenze (ali­quota ridotta e detrazione):
·       il possessore dell’immobile deve dimorarvi e risiedervi anagraficamente assieme al proprio nucleo fami­lia­re;
·       l’immobile deve essere costituito da una sola unità immobiliare iscritta o iscrivibile in Catasto.

Assimilazioni all’abitazione principale deliberate dai Comuni

I Comuni possono assimilare all’abitazione principale:
·       l’unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non risulti locata;
·       l’unità immobiliare posseduta in Italia, a titolo di proprietà o di usufrutto, da cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato, a condizione che non sia locata.

In relazione all’IMU non è più possibile assimilare all’abitazione principale l’immobile dato in comodato (uso) gratuito a parenti, stabilendo il relativo grado di parentela (es. figli).

Detrazione dall’imposta lorda

Dall’IMU lorda dovuta per l’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e per le relative pertinenze si de­traggono, fino a concorrenza del suo am­montare, 200,00 euro.
Tale detrazione deve essere rapportata:
·       al periodo dell’anno durante il quale si protrae la destinazione ad abitazione principale (cioè al periodo dell’anno in cui l’im­­mobile è contemporaneamente destinato dal soggetto passivo a dimora abituale e re­sidenza ana­gra­fica unitamente al proprio nucleo familiare);
·       se l’unità immobiliare è destinata ad abitazione principale da più soggetti passivi, alla quo­ta per la quale ta­le destinazione si verifica in capo a ciascun contitolare, prescindendo, quindi, dalle quote di pro­prietà o di diritto reale di godimento possedute da ciascuno di essi.

Pertanto, i comproprietari (contitolari) che non dimorino abitualmente e/o non risiedano ana­gra­ficamente nell’abi­­­tazione, non hanno diritto alla detrazione, né all’aliquota ridotta.

Potere dei Comuni di innalzare la detrazione fino a concorrenza dell’imposta dovuta

Nel rispetto dell’equilibrio di bilancio, i Comuni possono disporre l’innalzamento della misura della detra­zio­ne, fino a concorrenza dell’imposta dovuta azzerando, pertanto, quanto dovuto a titolo di IMU.

Maggiorazione parametrata al numero di figli conviventi

Per gli anni 2012 e 2013, la suddetta detrazione di 200,00 euro è mag­­­gio­rata di un importo pari a 50,00 euro per ciascun figlio del soggetto passivo (a prescindere dal fatto che sia fiscalmente a carico) che rispetti le se­guen­ti condizioni:
·       abbia un’età non superiore ai 26 anni;
·       dimori abitualmente e risieda anagraficamente nell’unità immobiliare adi­bi­ta ad abitazione principale del soggetto passivo.

L’importo complessivo della maggiorazione, considerato al netto della detrazione di base (200,00 euro), non può comunque superare un ammontare massimo di 400,00 euro (corrispondenti quindi ad un massimo di 8 figli).

Pertinenze dell’abitazione principale

Quanto alle pertinenze, l’abitazione principale può averne al massimo tre che beneficiano del regime age­vo­la­to (aliquota ridotta e detrazione), ognuna delle quali appartenente a una delle seguenti tre categorie cata­sta­li:
·       C/2 (cantine, soffitte, locali di deposito);
·       C/6 (autorimesse e posti auto);
·       C/7 (tettoie).

Al riguardo, è stato chiarito che:
·       rientra nel limite massimo delle tre pertinenze anche quella che risulta iscritta in Catasto uni­ta­mente al­l’a­bitazione principale (es. cantina o soffitta), senza un’autonoma rendita cata­stale;
·       nel caso, ad esempio, di una cantina e di una soffitta (che sarebbero iscritte come C/2) accatastate uni­ta­mente all’unità im­mobiliare ad uso abitativo, il contribuente potrà usufruire delle agevolazioni solo per un’altra pertinenza classificata nella categoria catastale C/6 o C/7.

Le eventuali pertinenze eccedenti i suddetti limiti sono assoggettate all’IMU con l’aliquota ordinaria e non beneficiano di alcuna detrazione.

Nessun commento:

Posta un commento